Trekking

Il Parco Nazionale del Pollino con i suoi 192 565 ettari, è il parco nazionale più grande d’Italia. Dal 2015 il Parco è entrato a far parte della Rete europea e globale dei Geoparchi sotto l’egida dell’UNESCO.

Grazie alla sua estensione e alla sua biodiversità il parco offre una innumerevole varietà di sentieri per la gioia di tutti gli appassionati di Trekking e non solo.

Data la sua vastità, le proposte di seguito elencate rappresentano solo un esempio di ciò che è possibile fare.

Il Cuore del Parco e le cime: 

Colle dell’Impiso (m.1573)
Piani di Vacquarro (m.1435)
Piani di Pollino (m.1774)
Grande Porta del Pollino (m.1947)

Escursione classica, lunga ma non difficile. Rappresenta l’escursione principale in quanto consente di visitare l’ambiente di maggiore importanza per il Pino Loricato. Sulla Serra delle Ciavole vive il maggior numero di esemplari di grandi dimensioni di questo albero.
Con le loro forme contorte acquisite nei millenni sfidando gli elementi naturali, ognuno di loro rappresenta un vero monumento arboreo. Lungo il sentiero si incontrano rocce su cui si notano “le rudiste”, resti fossili di molluschi oggi estinti.
(Questa escursione viene fatta anche in notturna, di luna piena )

Colle Impiso (m.1573)
Piano Gaudolino (m.1684)
Monte Pollino (m.2248)

Escursione impegnativa. Consente di raggiungere in località Pollinello gli esemplari più vecchi di pino loricato (tra i quali il patriarca, 980anni). Si attraversa una zona che presenta una formazione giovane di Pini Loricati. Ampia la vista, sul versante meridionale del Pollino.

Piano Ruggio (m.1535) – Belvedere del Malvento

Passeggiata per tutti. Partendo da Piano Ruggio si attraversano verdi praterie in una festa di colori per le  fioriture primaverili,si osservano i fenomeni carsici, si entra nel bosco per trovare il faggio delle “sette sorelle”ed infine si  raggiunge il Belvedere, un terrazzo panoramico utilizzato in passato come stazione della teleferica per il trasporto del legname. Dal terrazzo è possibile vedere la piana di Castrovillari,  e i costoni rocciosi di Serra del Prete dove sono localizzati alcuni Pini Loricati: Sui costoni è facile scorgere qualche scoiattolo che si arrampica sui pini e sulle rocce e grossi rapaci che volteggiano sulle calde correnti ascensionali. 

Colle Impiso (m.1573)
Piani di Pollino (m.1774)
Passo delle Ciavole (m.1872)
Piano di Acqua – fredda, “gli alberi serpente” (m.1816)
Serra Dolcedorme (m.2266)

Escursione lunga e impegnativa.
Si raggiunge lo Serra Dolcedorme, la vetta piu alta del Massiccio del Pollino. Si attraversano i Piani di Pollino con le morene glaciali “fossili” da Ovest a Est. Si raggiungono al Piano di Acquafredda gli “Alberi Serpenti”, faggi di grandi dimensioni dalle forme particolarmente contorte. Si sale alla Serra Dolcedorme dal versante Est e si ridiscende dal versante Ovest. Panorama mozzafiato verso lo Ionio e il versante orientale del Massiccio. 

I Monti dell’Orsomarso e l’alta valle del Fiume Argentino

Piano di Lanzo (m.1351)
Cozzo del Pellegrino (m.1987)

Piano di Lanzo si trova nel Comune di S.Donato di Ninea,grazioso borgo arroccato sul versante occidentale del Parco. Escursione di media difficoltà, consente di vedere l’altro aspetto del Parco,più aspro e selvaggio.
Cozzo Pellegrino è la cima più alta del gruppo montuoso,a nord-ovest ha delle pareti strapiombanti sul Mar tirreno, mentre a sud-est ha pendii più dolci verso il bosco.

Il giro dei Piani:
Piano dell’Erba (m.1263)
Piano di Novacco (m.1340) 
Piano di Scifarelli (m.1600)
Piano di Caramolo (m.1572)
Piano del Minatore (m.1415)

Bellissima passeggiata lunga, ma molto suggestiva, per gli ampi spazi, per i colori,
per i panorami;
si svolge per parecchi tratti su stradelle servite per il disboscamento nei primi anni del ‘900.
 Visione dell’intero massiccio del Pollino dal colle di Scifarelli. 

Fonte Acqua la Pietra (m.1056)
Rifugio Conte Orlando (m.1192)
Monte Palanuda (m.1632)

Siamo nell’alta valle del Fiume Argentino,panorama stupendo da Wilderness che,raggiunto il vallone Deo-Gratias, ci porta sopra “i giganti del Palanuda” esemplari snelli di Pini Loricati alti 30 metri incassati negli strapiombi dei “Crivi di Mangiacaniglia” e le Falaschere.
Lo sguardo arriva fino alla costa tirrenica con le spiagge di S.Maria del Cedro e Scalea.

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